martedì 5 dicembre 2006
Primavera Club
Appena passata la prima edizione del Primavera Club a Barcellona, che si conferma una delle cittá piú attive per il circuito indipendente internazionale. Non siamo grandissimi fan dei festival: troppo casino, troppi gruppi uno dietro l'altro e soprattutto troppo alcool...
A parte una dubbia campagna grafica (vedasi sopra) e un centro congressi esageratamente grande e futurista per un evento del genere, il festival é stato un successo. Una due giorni intensissima con artisti del calibro di Jeff Tweedy (Wilco), Cat Power, Teenage Fanclub, The Wrens, The New Pornographers...
Qualche bell'immagine e commenti, in nessun'ordine d'importanza...
The Wrens
"best band on earth!!!!" grida un signore di circa 40 anni, invasato al vedere gli eroi del NJ salire sul palco...The Wrens sono uno dei gruppi piú anti-rock band che si puó immaginare. Sono vecchi, brutti, grassi e si vestono da Wal-Mart. Eppure, proprio per questo, producono un'attitudine cosí proletaria che non si puó fare a meno di adorare. Sul palco hanno un energia che li rende una delle formazioni piú belle dal vivo che abbia mai avuto il piacere di ammirare. La apoteosi? fermano il set, chiedono a circa 25 persone di salire sul palco e danno a tutti delle bacchette; a quel punto iniziano la canzone seguendo il 4/4 suonato dagli ospiti...Piú working-class di così...
The Boy Least Likely To
Irriconoscibili dal vivo. Quello che in studio é un album misto tra i Rice Krispies e dei peluche che suonano chitarre di Winnie de Pooh sul palco diventa uno stupendo spettacolo sonoro. Nuove sonoritá arricchiscono le loro canzoni, e a volte i loro testi. Cover di Faith di George Micheal per finire in grande stile.
Cat Power
Bella e disinvolta come sempre, la signorina Marshall non ha brillato per intensitá nel suo concerto di Barcellona. Forse é questa sua nuova attitudine da rockstar, forse era la grandezza dell'audiotorium ma é sembrata un po' costruita. Comunque sia, resta una delle voci più indefinibili, angolari e lascive dei nostri tempi.
Art Brut
Adorabili, inglesissimi piú del tea and biscuits. Il loro umorismo da pub di Brixton verso le 10.30pm é al tempo stesso intelligente, stupido, originale e classico. Eleganti, ma non ricercati e finti, hanno suonato un set fantastico dove la gente non sapeva se concentrarsi di piú sulle battute o sulle sferzate di chitarre elettriche. Culmine? Praticamente tutto il pubblico cantava in coro "ART BRUT TOP OF THE POPS!" per poi cambiare il nome con tutti gli altri nomi dei gruppi che suonavano al Primavera Club. Momento piú intellettuale? Eddie Argos fa una predica di stile a Jay Z per il suo "mysoginistic language"...anche se peró alla fine é daccordo che il problema é sempre "the bitch", esplode con un "basta pensare ai vostri EX!!!" e tutti impazziscono...
Jeff Tweedy
Jeff Tweedy é un maestro é un vecchio capitano, é una persona che radia arte da tutti i pori. Ha iniziato con un arpeggio, quasi chiedendo silenzio alla platea, che gliel'ha concesso immediatamente. Vedere piú di 600 persone non emettere fiato per ascoltarlo senza amplificazione é stato emozionante.
ESG
Canzoni scarne, un basso una batteria, qualche legnetto da battere. Quattro donnone di NY cantano testi stringati tipo "get physical" e "You make no sense at all". Eppure toccano corde del ritmo che ognuno di noi ha e fanno ondeggiare tutta la platea per un'ora. Memorabile il ballo beyoncé-esco della cantante...
Sparklehorse
Il misterioso Linkous ha presentato il suo nuovo lavoro, in una performance diretta e sincera. Ammirazione totale su "It's a Sad and Beautiful World", come se tutti ammettessero che é un pezzo che passerá alla storia. Prima o poi.
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