martedì 17 giugno 2008

Shearwater -Rook-


Rook (Corvo) –Il nome scientifico del Corvo, Corvo frugilegus é composto dal sostantivo, frux, frugis f. = frutto e dal verbo legere = raccogliere. Etimologicamente, volesse farsi un parallelismo, non poteva esserci nome più adeguato per l'ultimo lavoro degli Shearwater. Un tempo considerati un side project dei membri degli Okkervil River, ora si scoprono crisalidi completamente indipendenti. Raccolgono i frutti di una penombra completamente immeritata, ed emergono forti della consapevolezza di chi fa musica per fare arte.

Rook è un lavoro solidissimo, sfaccettato come il precedente (e ugualmente stupendo) Palo Santo. La voce di Jonathan Meiburg è infatti maturata–semmai ce ne fosse stato bisogno–fino a poter coprire ogni piccolo spazio lasciato tra un battere e un levare. Ogni suono è pulito, senza però risultare troppo scintillante. Le atmosfere di Rook sono quelle di sempre. C'è un sentimento di ansia, di contemplazione e di serena rassegnazione.

C'è un cantare di storie oramai troppo buie per cercare di risolverle (Rooks), e amori andati per mai più tornare (The Hunter's Star). C'è il rumore del silenzio nelle pianure del Texas (South Col) e l'aggressività che sbiadisce con l'età (Century Eyes). Tutto riassume un disco bellissimo, compatto. Nitido e gravido di suono, inchiostro e carta.

Ascolta: Century Eyes

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