sabato 24 marzo 2007

The Universe Is Shaped Exactly Like The Earth, If You Go Straight Long Enough, You'll End Up Where You Were

Sembra che seguano alla lettera ciò che scrivono, i Modest Mouse. Se continui dritto abbastanza, ritorni dov'eri.

Di tutti i gruppi piú strettamente elite-indie degli anni 90, loro non hanno mai cambiato granché della loro estetica. Isaac Brock canta ancora con una voce che assomiglia a quella di un ragazzino delle medie che fuma Marlboro da quando faceva le elementari, e poi le strutture delle canzoni...con quella sezione ritmica un po' nevrotica non ha mai strizzato l'occhio alle radio (ad eccezione di Float On).

È la sostanza che rimane la stessa, una visione diagonale su praticamente tutto quello che ci tocca, da speculazioni metafisico-cosmogoniche (3rd Planet), all'imperante sottocultura popolare (Convenient Parking), a favole storte e buffe (A Wild Pack Of Family Dogs).

L'ultimo (ottimo) Good News For People Who Like Bad News, era un tentativo di un disco più dolce e immediato, mentre questo We Were Dead Before The Ship Even Sank si riavvicina al suono meno diretto, molto molto più cervellotico della band più cervellotica del panorama.

prossimamente al: Primavera Sound - venerdì, 1 giugno 2007.

Ascolta: Missed The Boat

ps. su questa e altre 2 tracce c'é James Mercer degli Shins, e in tutte le altre Johnny Marr (Smiths).

mercoledì 21 marzo 2007

Metà e Metà


Metà del problema è che sono dei folletti cresciuti in silenzio. L'altra metà è che hanno cambiato un po' stile (maturando, diremmo) nel momento in cui tutti si stanno accorgendo di loro...quindi...

Metà di tutti noi (e voi) dirà che il nuovo mp3 dei Voxtrot, che anticipa l'LP in uscita a maggio, non è proprio sulla scia dei primi lavori, e metà di noi (e voi) dirà che Kid Gloves continua a ad avere idee originali (ascoltate quel sottile xylofono) e una linea melodica ben solida. E che finirà sicuramente per piacere, anche all'altra metà.

Ascolta: Kid Gloves


lunedì 19 marzo 2007

The Night We Wrestled Chris Leo

Ci scusiamo per il ritardo accumulato per postare.

Una notte di fine inverno, precisamente il 10 Marzo scorso, siamo tornati indietro nel tempo, pur rimanendo fermamente frenati guardando ad Ovest.

Il Bronson di Ravenna, che si conferma uno dei locali con il ventaglio di concerti più fornito nel paese, in quella serata ha presentato il nuovo gruppo di Chris Leo, i Vague Angels.


Come ultima data di un tour lunghissimo, l'impatto del live ne ha risentito ma, a uno che ha scritto capitoli fondamentali della musica contemporanea come Sultans of Sentiments (con i The Van Pelt) e Heaven Ain't Happening (con i The Lapse) glielo si perdona.

Dopo il concerto, godendoci l'aria ancora fredda della notte di marzo, scopriamo che noi e questi ragazzi siamo cresciuti praticamente nello stesso posto...in un posto molto sub-urbano...


Morristown
è tutto eccetto un posto dove potete immaginare una scena musicale. È una piccola comunità in mezzo ai boschi del nord del NJ, ultimo baluardo della provincia prima della Grande Mela. Da ragazzi si passa attraverso tutti i punti fermi della cultura americana: la squadra di hockey/football/baseball del liceo, la giacca varsity...e le rivalità in piena pubertà...

Chris Leo "sei di Morristown?"
AdN "sì sono cresciuto a Cedar Knolls" (quartiere di Morristown, NJ ndr.)

Dopo aver scoperto che sarei dovuto andare nel liceo antagonista al suo, il buon Chris Leo mi dice che mi dovrebbe spaccare la faccia in onore della tradizione...



AdN
"se non me ne fossi andato a 14 anni forse..."
Chris Leo
"forse suoneresti con noi..."
AdN
"o forse mi fareste cagare..."

Chris Leo
"...ora sì che ti devo spaccare la faccia!"

Il tutto è finito con degli spintoni ubriachi in simpatia...gli avevamo promesso di scriverlo da qualche parte...e quindi...

Fa strano riflettere su come, due persone che avrebbero potuto finire compagni di banco, si incontrino 15 anni dopo, per caso, dall'altra parte dell'oceano...e tutto per "colpa" della stessa musica. In un certo modo, almeno.

Non vi preoccupate per il sentimentalismo di questo post...da domani ricominciamo a postare del imminente disco dei Voxtrot, di tutte le novità esplose a questo SXSW, del nuovo disco dei Modest Mouse e di altre meraviglie...

Un grazie speciale a tutti quelli che hanno ascoltato il nostro DJ set finale, e molte grazie anche a Diego e a Chris per averci fatto sentire a casa.

mercoledì 7 marzo 2007

Canzoni d'amore: pessima mira


Prima che i The Blow fossero conosciuti con l'ottimo Paper Television e il singolo “Parenthesis”, pubblicarono (nel 2004) un EP chiamato Love Songs: Poor Aim.

Tutte le canzoni girano intorno alla facilità di testi del duo di Portland.

la K Records riedita l'EP il prossimo 24 di Aprile...

The Blow sono tutto quello che dovrebbe essere un gruppo pop: diretti, scarni, con melodie alla saccarina e testi immediati. Tutti dicono che sono incredibili dal vivo, quasi teatrali...noi ci crediamo...

Ascolta: Hey Boy

martedì 6 marzo 2007

I am trying to break your heart


Ci sono dei momenti che associ strettamente a delle canzoni. E, ovviamente, viceversa.

I Wilco non deludono mai sotto questo punto di vista, scavano nelle memorie, e piantano, sotto forma di ripetizioni di parole e note, dei semi inestirpabili, che crescono senza fretta ma senza pausa. Il titolo forma parte integrante della canzone: ogni anno riascoltiamo "Ashes of American Flags" o "She's a Jar" o "Wishful Thinking" come Super8 dei nostri momenti.

Hanno un nuovo album in cantiere, e ci regalano un mp3 di presentazione...

Ascolta: White Light

Stavolta Jeff Tweedy ci dice semplicemente:

"If you feel like singing a song / and you want other people to sing along / just sing what you feel / don't let anyone say it's wrong"

Istantanea di chiunque abbia mai cantato a squarciagola con le cuffie.